mercoledì 20 giugno 2007


Storia dell'antico Egitto
Con il termine Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi in quella sottile striscia di terra fertile che avvolge il Nilo a partire dalle cateratte al confine col Sudan fino allo sbocco nel Mediterraneo con l'ampio delta in tempi incalcolabilmente lontani, riconosciuta come stato a partire dal 3300 a.C. fino al 343 a.C., quando perse la sua indipendenza. Le tracce di insediamenti lungo il Nilo sono molto antiche e si calcola che l'agricoltura abbia fatto la sua comparsa in quelle regioni intorno al 6000 a.C..Proprio la presenza del fiume, che rende possibile la vita in una regione peraltro desertica, è il motore primo del precoce nascere della civiltà urbana e del suo persistere quasi immutata, ai nostri occhi, per quasi tremila anni. Le acque del Nilo, con le loro piene annuali, non portano sola fertilità ma anche distruzione se non vengono costantemente controllate, imbrigliate, incanalate, conservate per i periodi di siccità; ed è proprio da questo stato di cose che nasce la necessità di uno stato organizzato, uno stato che garantisca la manutenzione di quelle strutture da cui dipende la sopravvivenza di tutti.
La necessità di avere una struttura statale per la gestione delle opere (dighe e canali) collegate con le acque del Nilo, ha portato alla formazione di uno dei primi stati della storia, nel
3300 a.C.. Infatti questa esigenza fece sì che le tribù nilotiche impararono a vivere prima sotto l'autorità di capi locali (fase della formazione dei distretti o nomos). I vari nomos si scontrarono e si allearono tra loro, nell'arco di circa un millennio, fino a formare due regni, l'Alto Egitto al sud (costituito dalla parte meridionale della valle del Nilo) ed il Basso Egitto al nord (costituito principalmente dal delta del fiume), che vennero unificati nel 3000 a.C. in un solo impero da Menes (da identificarsi probabilmente con il sovrano egizio Narmer), re dell'Alto Egitto, che inaugurò le 30 dinastie dell'antico Egitto. Tra i monumenti più famosi dell'Antico Egitto vi sono sicuramente le piramidi, tombe di sovrani dalla III alla XII dinastia.
Le piramidi più famose si trovano presso
Giza, vicino alla città moderna del Cairo. La loro imponenza testimonia la potenza dello stato e l'importanza delle credenze religiose sull'oltretomba.La grande piramide, la tomba del sovrano Khufu (conosciuto anche come Cheope), è l'unico monumento sopravvissuto delle sette meraviglie del mondo antico.L'antico Egitto raggiunse l'apice della sua potenza ed estensione territoriale nel periodo chiamato Nuovo Regno (1567 a.C.-1085 a.C.), quando i confini dell'impero andavano dalla Libia all'Etiopia al Medio Oriente. L'antico Egitto conobbe anche momenti di debolezza e di polverizzazione del potere come avvenne nei due Periodi Intermedi, nel secondo dei quali l'Egitto venne invaso dagli Hyksos.
Cronologia egiziana
La storia egiziana è suddivisa in differenti periodi. Le date degli eventi sono ancora oggetto di studio. Molte di esse sono state ricavate interpolando dati storici, archeologici e astronomici.
Periodo predinastico (precedente al 3200 a.C.)
Periodo Arcaico (I - II dinastia) (3150 a.C. - 2700 a.C.)
Antico Regno (III - VI dinastia) (2700 a.C. - 2200 a.C.)
Primo periodo intermedio (VII - X dinastia) (2200 a.C. - 2040 a.C.)
Medio Regno (XI - XII dinastia) (2040 a.C. - 1790 a.C.)
Secondo periodo intermedio (XIII - XVII dinastia) (1790 a.C. - 1540 a.C.)
Nuovo Regno (XVIII - XX dinastia) (1530 a.C. - 1080 a.C.)
Terzo periodo intermedio (XXI - XXV dinastia) (1080 a.C. - 672 a.C.)
Periodo tardo (XXVI - XXX dinastia) (672 a.C. - 343 a.C.)
Periodo predinastico
Con Periodo predinastico dell'Egitto si intende la fase precedente alla formazione dello stato unitario egiziano. La fase comincia indefinitamente nella
preistoria e arriva fino al 3100 a.C., il paese è suddiviso nei due regni del Basso Egitto e Alto Egitto.
Periodo Arcaico (I - II dinastia)
Con Periodo Arcaico o Periodo Thinita (dal nome della città di
This o Thinis, probabile città natale dei primi sovrani) si intende l'arco di tempo coperto dalle prime due dinastie egizie.Il periodo storico si apre con l'unificazione dell'Alto e Basso Egitto, i due regni formatisi lungo la valle del Nilo durante il periodo detto predinastico.
Il fondatore della I Dinastia è
Narmer, che unifica l'Egitto intorno al 3000 a.C. Conosciamo il suo nome da una tavoletta utilizzata per il trucco.In questo periodo storico compaiono le tombe a mastaba, ossia coperte da una struttura a forma di gradone che sovrasta la camera funeraria.Scarse sono le notizie sugli avvenimenti storici del periodo; alcune iscrizioni lasciate in occasione di spedizioni militari sono la prova dell'interesse per la regione del Sinai. Con maggior sicurezza abbiamo notizie sui traffici commerciali con Byblos, grazie al ritrovamento in questa città di resti di stoviglie con iscrizioni geroglifiche. Già in epoca arcaica l'Egitto importa da Biblos i tronchi di cedro usati nelle costruzioni essendo esso privo di alberi con un legno adatto ad essere ridotto in tavole.È in questa fase della storia dell'Egitto che si delinea e definisce la struttura amministrativa dell'Egitto basata sulla divisione di tutto il territorio in unità dette nomos.
Dal punto di vista archeologico di questo periodo ci rimangono soprattutto sepolture, quasi sempre saccheggiate, e frammenti di statue, stele e false porte provenienti da cappelle funerarie. Per quanto riguarda invece le strutture civili (abitazioni, palazzi) non rimane praticamente nulla soprattutto per deperibilità dei materiali utilizzati (mattoni di fango, legno, canne).
Antico Regno (III - VI dinastia)
Il fatto più noto relativo a questo periodo è la costruzione delle
piramidi, imponenti monumenti funebri dei sovrani di questo periodo storico.La piramide fu, molto probabilmente un evoluzione della mastaba, infatti quella che è considerata la più antica tra esse, la piramide a gradoni di Djoser non è altro che una serie di mastabe sovrapposte.A questa prima piramide ne seguirono altre, alcune abbandonate prima del termine della costruzione (probabilmente a causa della prematura morte del sovrano).Un esempio degno di nota è la piramide romboidale del faraone Snefru: a metà della sua edificazione, i costruttori preoccupati a causa del possibile cedimento della struttura (fatto già accaduto) decisero di modificarne l'angolo riducendolo. Il risultato è una strana piramide, la cui cima è improvvisamente inclinata.Le piramidi più famose sono le tre di cui non venne mai persa la memoria a causa delle loro dimensioni, queste sono i monumenti funebri di Khufu, il Kheops dei greci, Khefren (a cui si deve anche la Sfinge) e Mykerinos. La piramide di Khufu, detta anche grande piramide venne considerata già dagli antichi una tra le sette meraviglie del mondo.
Ormai tramontata la teoria, dovuta più che altro ai racconti di
Erodoto, dell'utilizzo di migliaia di schiavi catturati in battaglia, per la costruzione delle piramidi è ormai accettato, abbastanza da tutti gli studiosi, che queste costruzioni siano state erette da operai specializzati, che vivevano nei pressi, aiutati durante la stagione dell'inondazione (periodo dell'anno in cui il Nilo allagava i campi rendendo impossibili i lavori agricoli) da contadini che, si dice, provenissero da tutto l'Egitto.
Nel
1988 lo scienziato francese Joseph Davidovits ha proposto una controversa ma innovativa ipotesi sulla costruzione delle piramidi basata sull'idea che gli antichi egizi fossero in grado di sintetizzare dei geopolimeri utilizzando calcare, calcio, natron e argilla gettati all'interno di casserature costruite man mano sulla piramide. La teoria, la cui validità ancora oggi è oggetto di dibattito, ha il pregio di spiegare aspetti lasciati irrisolti da altre teorie precedenti (ad esempio come fosse possibile ottenere in cava blocchi dal peso di svariate tonnellate e perfettamente combacianti quando messi in opera, o come fosse possibile nutrire la manodopera, che secondo Davidovits sarebbe stata di 1500 unità anziché numeri molti più grandi secondo le precedenti teorie).Complessivamente si contano più di cento piramidi, tra grandi e piccole, sebbene solo una piccola parte sia tuttora in discrete condizioni.Nelle sepolture risalenti a questo periodo sono stati rinvenuti i primi esempi di tecnica di imbalsamazione.
Primo periodo intermedio (dinastie VII, VIII, IX, X)
In questo periodo vi è uno sfaldamento dell'unitarietà dello stato. I governatori provinciali si rendono autonomi ed indipendenti.
Menphi perde importanza nei confronti prima di Heracleopolis e successivamente di Tebe (Egitto).Le testimonianze storiche ed archeologiche sono molto scarse. Alcuni accenni su opere letterarie e religiose fanno presupporre che le regioni del Delta del Nilo subiscano razzie, e forse dominio, da parte di non ben determinati asiatici (forse le tribù beduine della Penisola del Sinai).Al termine di questo periodo sono i principi tebani della XI dinastia a riunificare l'Egitto.Indicativamente può essere collocato tra il 2200 a.C. ed il 2050 a.C..
Medio Regno (dinastie XI, XII)
A partire dalla metà della XI dinastia (intorno al
2040 a.C.) l'Egitto torna ad essere unito sotto i discendenti dei principi di Tebe che si sostituiscono alle precedenti dinastie menfite ed eracleopoleane.Durante il Medio Regno, che comprende le dinastie XI e XII, per la prima volta il raggio d'influenza dell'Egitto esce al di fuori della Valle del Nilo, con puntate in direzione della Siria e della Palestina che giungono fino al fiume Litani La capitale viene spostata da Menphi alla nuova città di Ity Tawy Dominatrice delle Due Terre, (Lisht) appositamente fondata nella regione del Fayum anche se il centro del potere si trova nel sud a Tebe.Tra i sovrani di maggior spicco di questo periodo ricordiamo Sesostris I, Sesostris III, Amenemhat III.Intorno al 1800 a.C. l'Egitto entra nuovamente in una fase di instabilità, secondo periodo intermedio, segnata da un rapido susseguirsi di sovrani con regni di breve durata (XIII dinastia). Tale instabilità comporterà una nuova rottura dell'unità nazionale anche a causa dell'aumentato potere di principi di origine asiatica (gli Hyksos) insediatisi nella regione del delta del Nilo.
Secondo Periodo Intermedio (dinastie XIII, XIV, XV, XVI, XVII)
Il secondo periodo intermedio comprende le dinastie
XIII, XIV, XV, XVI e XVII. Da un punto di vista cronologico questa fase della storia egizia copre il periodo dal 1790 a.C. al 1530 a.C..L'elevato numero di sovrani che si affollano in poco più si due secoli è dovuto sia alla brevità di molti regni che alla loro contemporaneità. Molti dei sovrani regnarono solamente su piccole porzioni del territorio e talvolta (periodo Hyksos) come vassalli e tributari di altri.Le fonti storiche ed archeologiche non forniscono motivazioni chiare per lo sfaldamento del forte stato centralizzato formatosi durante il Medio Regno. Quello che è possibile accertare e che nell'arco di pochi anni, all'inizio della XIII dinastia, si rompe l'unità dello stato e nella regione del delta del Nilo, oltre al distacco del 6° distretto, che sarà governato dai sovrani di quella che viene detta XIV dinastia, riprende il movimento di immigrazione di genti di stirpe semita, conosciuti in seguito come Hyksos, proveniente da est.Tale fenomeno avrà una tale ampiezza da premettere prima a queste popolazioni, in parte egizianizzate, prima di prendere il controllo della regione del delta governandola da Avaris e poi di sconfiggere i sovrani della XIII dinastia occupando Menphi e la capitale Ity Tawy (intorno al 1674) a.C..Conseguenza di ciò è che per la prima volta nella sua storia l'Egitto cade sotto il dominio di popoli stranieri, che danno vita alle dinastie XV e XVI.In tale periodo anche la Nubia si rende indipendente sotto una dinastia autoctona, alleata degli Hyksos.La lotta per riportare l'Egitto sotto controllo egiziano viene ancora una volta portata avanti dai principi di Tebe che danno vita alla XVII dinastia.
Nuovo Regno (dinastie XVIII, XIX e XX)
Comprende le dinastie
XVIII, XIX e XX. e copre gli anni dal 1530 a.C. al 1080 a.C.Con il Nuovo Regno l'Egitto raggiunge la sua fase imperiale estendendo il suo controllo politico e militare ben al di fuori dai confini naturali delle Due Terre ed entrando in relazione con gli altri imperi (Ittiti) del Medio Oriente.
La XVIII dinastia segnò l'inizio del Nuovo Regno. Con la cacciata degli Hyksos i sovrani di
Tebe ripresero il controllo di tutto l'Egitto ed anche della Nubia fino alla quarta cateratta e, per evitare altri attacchi da oriente, estesero la loro influenza nella zona dell'alto Eufrate, nella terra degli Ittiti e del regno di Mitanni attraverso un sistema di funzionari collocato presso sovrani vassalli e fortezze nei punti di passaggio. Questo fu un periodo di grande ricchezza e potenza per l'Egitto. Proprio all'apice dell suo splendore la XVIII dinastia rivelò contenere prodromi della fine del Nuovo Regno.Con la trasformazione di Tebe in capitale ufficiale dell'Egitto crebbe anche il potere del clero legato al dio tebano Amon, potere che cresceva sempre di più e che cominciò a porsi in contrapposizione con il potere reale.Un primo tentativo di ridurre il potere dei sacerdoti tebani fu realizzato da Amenofi IV che promulgò una nuova visione religiosa sotto l'egida del dio Aton, nuova forma della divinità solare.Amenofi IV, che nel frattempo aveva anche cambiato nome in Akhenaton costruì anche una nuova capitale, detta Akhet-Aton, nella regione oggi detta Tell el-Amarna.Fu il giovane figlio Tutankhamon a cancellare la riforma religiosa del padre e a riportare la capitale a Tebe. Egli infatti era un faraone molto giovane eletto dai sacerdoti di Ammone per riuscire a manipolarlo e a riportare questo culto.Con la XIX dinastia, che comprende alcuni dei sovrani più noti tra cui Ramses I, Ramses II (che si scontrò con gli Hittiti nella famosa battaglia di Qadesh ), sembrò che l'equilibrio tra potere reale e potere sacerdotale si fosse ristabilito ma già nella seconda parte della dinastia il clero tebano riprese la sua scalata al potere temporale.Unica figura di spicco della XX dinastia è Ramses III che riuscì ad impedire alle genti conosciute come Popoli del Mare di travolgere anche l'Egitto, cosa che già era accaduto ad altri imperi come quelli Ittita.La dinastia si chiude con una serie di sovrani di basso profilo che lasciano spazio alle pretese del clero tebano. La conseguenza è una nuova divisione dell'Egitto, divisione che durerà più di quattro secoli.
Terzo Periodo Intermedio ( dinastie XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV)
Già sul finire della
XX dinastia, durante il regno dell'ultimo sovrano di questa, Ramesse XI, il potere regio subì un grave colpo a causa della situazione creatasi nella regione intorno a Tebe dove Herihor, dopo aver assunto la carica di Primo Profeta di Amon la rese ereditaria (Dinastia dei Primi Profeti di Amon) adottando anche la titolatura riservata al sovrano.Il fondatore della XXI dinastia, Smendes, che era stato in precedenza visir di Ramesse XI, accettò questa diarchia di fatto e regno da Tanis sul Basso Egitto e su parte del Medio.La situazione si perpetuò per tutto l'arco di tempo coperto dalla XXI dinastia senza mai sfociare in uno scontro aperto.Questa diminuità sovranità reale ebbe come effetto che le popolazioni libiche entrate in Egitto come prigionieri di guerra al tempo di Ramesse III e poi rimaste in qualità di mercenari diedero vita ad una serie di principati semi-indipendenti.La XXII dinastia, detta talvolta dinastia libica ebbe proprio origine da quei capi delle tribù libiche insediatesi nei dintorni di Heracleopolis Magna. La dinastia iniziò con una ripresa dell'autorità dei sovrani che riuscirono a riportare anche il titolo di Primo Profeta di Amon sotto il loro controllo e ripresero persino una politica estera di impegno nella regione palestinese.Malgrado questo promettente inizio la dinastia finì con la totale frammentazione del potere che dovette essere condiviso con le contemporanee dinastie XXIII e XXIV, con il collegio sacerdotale di Tebe e con i principati semi indipendenti del Medio Egitto.Un ultimo momento di ripresa sembrò esservi con la XXV dinastia di origine nubiana i cui sovrani tentarono di riunificare l'Egitto sotto il loro scettro ma furorono sconfitti ptima dagli Assiri che avevano invaso l'Egitto e poi dal primo sovrano della XXVI dinastia.Il Terzo periodo intermedio copre un arco di tempo che va dal 1070 a.C. al 556 a.C
Periodo Tardo
Durante quest'ultima fase della storia egizia il centro del potere si spostò dalla regione di Menphi al Basso Egitto.Il periodo tardo si aprì con l'Egitto, per la prima volta nella sua storia, sottoposto al controllo di una potenza straniera. Infatti l'
impero assiro, che da alcuni decenni controllava le regioni del Basso Egitto attraverso suoi tributari risiedenti a Sais, nel 656 a.C. sconfisse l'ultimo sovrano della XXV dinastia.Nel 653 a.C. Psametek, inizialmente tributario degli assiri, riesce ad allontanare le guarnigioni straniere ed a prendere l'effettivo controllo di tutto l'Egitto dando inizio appunto al periodo tardo.Sotto Psametek II ed il suo successore Nekau sembrò che le Due Terre potessero tornare agli antichi splendori recuperando anche un ruolo nella politica internazionale della regione.La rinascita, che ebbe anche riscontri nella arte e nella cultura, dell'Egitto durò poco più di un secolo. Nel 526 a.C. l'impero persiano, che nel frattempo aveva assorbito ciò che restava del regno assiro, estese il suo dominio alla valle del Nilo.Dal 525 a.C. al 402 a.C. i sovrani di Persia assunsero anche il titolo di re dell'Egitto formando quella che, nella lista di Manetone, è indicata come XXVII dinastia; solo alcuni di essi visitarono effettivamente l'Egitto il cui governo venne retto da satrapi. Il periodo della prima dominazione persiana vide anche alcuni tentativi di resistenza che ebbero vita più o meno lunga a seconda dei problemi complessivisi del impero di Persepoli.Nel 402 a.C. l'ennesima rivolta, associata ad una particolare debolezza persiana, ebbe successo e per 60 anni, fino al 342 a.C. l'Egitto riuscì a rimanere indipendente sotto i sovrani delle dinastie XXVIII, XXIX e XXX pur senza riuscire a recuperare un ruolo di grande potenza.Con la sconfitta di Nectanebo II da parte di Artaserse III finisce di fatto l'indipendenza dell'Egitto e si dovranno aspettare più di 2000 anni prima che un egiziano governi nuovamente sulla Valle del Nilo.I sovrani persiani che governarono l'Egitto fino alla conquista macedone del 332 a.C. sono stati inseriti nella XXXI dinastia introdotta dagli storici moderni ma non esistente nella lista manetoniana

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